Agner via Normale

L’Agner visto dal Rifugio Scarpa-Gurekian non sembra poi così grande

due giorni per salire l’agner attraverso la via normale

12 agosto 2021

Il monte Agner (2872 m) è una cima che fa parte del gruppo delle Pale di San Martino, o meglio del loro prolungamento a Nord-Est. Nonostante non sia altissimo, si tratta di una montagna molto conosciuta e ardita soprattutto per la sua parete nord di 1500 metri di pura dolomia, parete che ospita alcune delle vie più incredibili delle Dolomiti. Noi, per non saper né leggere né scrivere, abbiamo deciso di salire il suo pendio più accessibile a sud, dove come base è presente il Rifugio Scarpa-Gurekian (1735 m). Prima della cima, il monte è anche servito dal Bivacco Biasin (2650 m) situato sulla Forcella dello Spizzon.

Dal rifugio è possibile scegliere fra 3 possibili tracciati:

  • Via Normale: la via normale è quella più lunga in termini chilometrici ma più accessibile perchè sfrutta la banca inerbata a sud-est per poi andare ad incanalarsi sulla parte superiore del canalone fino al Bivacco Biasin. E’ stata la prima via di ascensione all’Agner svolta da Cesare Tomè nel 1875. Non si tratta di una via facile, nonostante sia una normale. E’ in pieno sole per circa 2/3, quindi zero problemi di neve in estate ma rischio insolazione in agosto.
  • Canalone: è la via più diretta perchè si infila nel canalone che dal rifugio Scarpa punta dritto al bivacco. Si tratta di un sentiero attrezzato che avremmo voluto percorrere al ritorno ma che purtroppo era ancora pieno di neve anche ad agosto. Consigliati piccozza e ramponi.
  • Via Ferrata Stella Alpina: si tratta di una via ferrata non semplice ma molto famosa. Si arrampica sulla bastionata rivolta a Sud, più ad Ovest dell’Agner vero e proprio, per poi ricongiungersi alle altre due strade attraverso un lungo traverso attrezzato fino al bivacco.
Le tre vie di salita da Sud per il Bivacco Biasin: in azzurro la ferrata Stella Alpina, in viola il canalone e in giallo la Normale.

Condizioni: nonostante il nome normale possa suggerire una certa facilità di salita, non si tratta di un percorso adatto a tutti. Una normale infatti sfrutta semplicemente le debolezze più evidenti della montagna ed è classicamente il primo percorso che è stato sfruttato per salirla, ma non è per forza correlabile con il concetto di facilità. La normale all’Agner, in questo caso, è lunga e impegnativa. La salita è ripida e, sui tratti superiori, tecnica, quindi occorre piede fermo e allenamento. È bollata in maniera recente con il colore giallo. L’ultimo tratto dal Bivacco Biasin alla cima, inoltre, è per la prima metà un sentiero attrezzato molto esposto (caldamente consigliato imbrago e set via ferrata), mentre per l’ultimo tratto è libero e alpinistico, sempre segnalato tramite bolli rossi e omini di pietra. La difficoltà non va mai oltre il II grado.

Il Bivacco Biasin

Bellezza: si tratta di un ambiente silenzioso e poco frequentato, ma non per questo abbandonato. La vera bellezza della salita si apprezza dal Bivacco Biasin alla cima, dove finalmente il panorama si apre a 360° e si può ammirare dall’alto l’immenso baratro della parete nord fino a Col dei Prà (Taibon) e le pareti delle Pale di San Lucano.
Voto escursione: 7/10

Periodo consigliato: estate o primo autunno. Da evitare nelle giornate molto calde per l’esposizione a sud o in giornate a rischio pioggia perchè la roccia umida renderebbe molto pericolosa la discesa.

Difficoltà: EEA

Dislivello: 1200 m di ascesa dal rifugio, circa 1800 m da Frassenè.

Avvicinamento: abbiamo scelto di spezzare la salita in 2 giornate per non trovarci troppo affaticati o troppo provati dal caldo al bivacco e quindi mancare la cima per un soffio. Inoltre, bisogna avere molto allenamento per fare tutto il percorso in giornata e non mi sentivo nelle condizioni fisiche per farlo. Quindi abbiamo prenotato due posti in camerata al rifugio Scarpa-Gurekian.

Raggiungere il rifugio è comunque molto semplice: dopo aver superato Agordo salendo con la statale Agordina, abbiamo girato a sinistra alla rotonda in direzione Voltago e raggiungiamo il paese di Frassenè. Qui abbiamo lasciato la nostra auto parcheggiata in centro, dove c’è l’apposito parcheggio gratuito, per poi cominciare a camminare attraverso il paese seguendo le indicazioni per il rifugio. Il tragitto più veloce è quello che si snoda lungo la strada bianca a tornanti sotto la vecchia seggiovia. Questa strada può essere facilmente accorciata utilizzando le scurte ben evidenti attraverso il bosco.

Se però non si ha fretta ma voglia di fare una passeggiata più panoramica, si può seguire il sentiero che da Frassenè punta ad ovest, poi sale a Malga Luna (1595 m) e che infine corre lungo le pendici delle pareti verso il Rifugio Scarpa-Gurekian.

Dal Bivacco Biasin parte l’ultimo sentiero attrezzato che porta alla cima

Percorso: dal rifugio, superiamo la piccola altura verso Nord seguendo i sentieri Cima Agner via Normale/Ferrata/Canalone. Dopo appena 10 minuti arriviamo ad un bivio: puntiamo verso est seguendo il Sentiero Naturalistico Miniussi. Questo sentiero comincia subito a scendere un po’, così che perdiamo subito la poca quota guadagnata. Passiamo quindi lo sbocco del canalone e attraversiamo tutto il costone sotto l’Agner, per arrivare ad un secondo snodo da cui diparte ripido verso nord il sentiero per la normale, bollato in giallo. Il sentiero è subito dritto e faticoso, ma lo seguiamo facilmente e senza problemi tecnici. Man mano che sale, diventa sempre più tecnico fino a costringerci ad utilizzare le mani per salire e quindi a mettere via i nostri bastoncini. Poco alla volta, il prato ricco di stelle alpine lascia spazio alla roccia e a passaggi sul filo di una crestina. L’ultimo tratto prima della congiunzione con il sentiero del Canalone arriva a poggiare su lastroni scivolosi bagnati da goccioline di umidità che scendono dalla parete superiore. Qualche metro in discesa ci raccorda al canalone: ora bisogna seguire i bolli rossi.

Ancora mezz’oretta su roccette di I, I+ e siamo finalmente in cima alla Forcella dello Spizzon dove appunto è collocato il Bivacco. Qui finalmente ci riposiamo e firmiamo il libro del bivacco con calma. La nostra vista a sud è coperta da una nuvola di condensa che non lascerà la montagna per il resto del giorno, mentre a nord possiamo ammirare il vuoto verso Col dei Prà: ottimo per chi ha voglia di lanciarsi con la tuta alare, e infatti il libro risulta pieno di firme di basejumper.

Dopo esserci ristorati, continuano verso la cima. Il sentiero inizia dietro il bivacco e subito si presenta nella sua esposizione. Niente paura: è attrezzato. Saliamo seguendo i tratti di ferrata abbastanza facilmente grazie anche alla roccia per nulla rovinata. Passiamo anche sopra un bucone immenso, una fessura di circa 30 cm che dobbiamo scavalcare con un po’ di impressione.

La parte terminale, infine, mostra tutta la bellezza di questa montagna: non è attrezzata ma alpinistica, leggermente esposta e in cresta. I pallini rossi si fanno più sbiaditi e lasciamo che siano gli omini di pietra ad indicarci la strada sulla cresta. Arriviamo dopo circa 40 minuti dal bivacco finalmente in cima, dove c’è la classica scatoletta porta-libro di vetta e un panorama a 360°. La croce di vetta, invece, si trova più a sud, leggermente più in basso della vera cima.

La scatolina porta libro di vetta in cima, dietro l’altopiano delle Pale di San Martino che avevamo raggiunto con il sentiero delle Comelle

Purtroppo la nuvola di condensa ci impedisce la vista verso la valle di Frassenè ed il rifugio, ma possiamo facilmente ammirare l’altipiano del Rosetta ad ovest, le Pale dei Balconi, le Pale di San Lucano, dalla IV alla I, il Pelsa, il Civetta, Lastia de Framont fino alle Dolomiti Zoldane.

Discesa: come per la salita. La discesa lungo la normale non è affatto facile perchè molto sdrucciolevole e ripida. La nostra idea primaria era infatti di scendere lungo il canalone diretto, ma purtroppo era carico di neve e noi non avevamo niente per affrontarlo con sicurezza. Scendendo, ci siamo fermati nuovamente al Rifugio Scarpa-Gurekian per riempirci il pancino e poi, con tranquillità, abbiamo raggiunto la nostra auto a Frassenè.

Tempi: da Frassenè al Rifugio Scarpa-Gurekian circa 45-50 minuti. Dal Rifugio Scarpa-Gurekian al Bivacco Biasin circa 2.30 ore. Dal Bivacco Biasin alla cima circa 40 minuti. Dalla cima al Rifugio Scarpa-Gurekian (discesa) circa 3 ore.