Pedalata a Cortina

La mia gravel nei pressi del laghetto d’Antorno, sullo sfondo i Codini di Misurina

Giro in bicicletta con partenza a cortina, attraverso cimabanche, Carbonin, Rifugio Auronzo, Misurina e Passo tre croci

04 settembre 2022

Ormai era inevitabile: con il ginocchietto di Matteo ancora dolorante e la bella stagione ormai quasi totalmente trascorsa, non potevano non provare ad entrare nel mondo della bicicletta. Così, in silenzio, abbiamo ciascuno comprato quella che preferivamo: io un gravel comoda ed affidabile, lui invece una bici da corsa. Che fare, però, con gambe poco allenate e fiato corto?

Andare sulle strade ampezzane a goderci il sole e vedere belle cose, ovviamente.

Tracciato: 100% asfalto su strade moderatamente trafficate. Possibilità di inserire un tratto bianco della ciclabile Cortina-Dobbiaco (da Cortina a Cimabanche).

Bellezza: percorso panoramico con scorci davvero incredibili sulle Dolomiti.

Periodo consigliato: tarda estate ed inizio autunno. Da evitare le giornate di agosto e le domeniche estive di sole, nelle quali le strade di Cortina si affollano di auto.

Difficoltà: nessuna difficoltà in sé, ad esclusione della strada per il Rifugio Arronzo, veramente ripida (pendenze fino al 20%!).

Lunghezza e dislivello: 50 km, 1400 m di dislivello

Tracciato: dopo aver parcheggiato l’auto in stazione a Cortina (gratuito la domenica), abbiamo cominciato la nostra avventura in direzione Fiames sulla statale Alemagna. Questo primo tratto è decisamente quello che meno mi è piaciuto perchè trafficato e rettilineo in falso piano, oltre che per il freddo. Per chi ha una MTB o una gravel, è possibile evitarlo e percorrere invece la ciclabile verso Dobbiaco.

Quasi sul Passo Cimabanche, ad Ospitale, dove superiamo il passaggio fra il Ristorante e la Chiesetta di San Nicolò e San Biagio

In un attimo si raggiunge il bivio per Malga Ra Stua, grazie a qualche curva suggestiva in cui la strada si sporge sulla vallata aderendo alla roccia. Poi inizia la salita verso Cimabanche, mitigata per fortuna da docili tornanti. Qui la vista si apre un po’ di più verso la valle di Fanes.

Il Passo Cimabanche (1529 m) si fa raggiungere abbastanza facilmente e da qui iniziamo la prima discesa, purtroppo in mezzo alle nuvole basse. Non dura purtroppo per molto: al primo bivio, circa 2 km sotto il passo, prendiamo verso destra in direzione Misurina, attraverso la Val Popena Bassa. Ritorniamo a salire, quindi, questa volta su una pendenza che rimane sempre ad una cifra, ma per lungo tempo (circa 5 km). Pedalando, possiamo ammirare qui la vallata che abbraccia il Monte Piana, cimetta facile facile ma con un panorama a 360° sulle Dolomiti (consigliato soprattutto d’inverno!).

Alla fine della salita, scollinando, ci ritroviamo sulla piana settentrionale di Misurina, dove possiamo respirare un po’ e godere del paesaggio aperto.

Percorsa tutta la piana, quindi, arriviamo al fatidico bivio fra Misurina e la strada per le Tre Cime, dove dobbiamo decidere se è rimasta abbastanza gamba per arrivare (o almeno tentare) di salire al Rifugio Auronzo.

Matteo sceglie per tutti e così si va, girando a sinistra. Come prima cosa, raggiungiamo il grande parcheggio inferiore con rotonda da cui partono anche le escursioni per il Monte Piana. Prendiamo dritti, cominciando una salita veramente tosta verso il Lago d’Antorno. Un consiglio: se non volete morire ma avete gamba per fare qualche metro in più, salite fin qui. Il laghetto con panorama 3 Cime ne vale veramente la pena! Il laghetto infatti, è uno specchio d’acqua che riflette le Tre Cime da una parte e i Cadini di Misurina dall’altra.

Superato il laghetto, scendiamo verso il posto di pedaggio facendo attenzione alla colonna ferma di auto che attende di superare il blocco per salire in cima al Rifugio, dov’è situato il parcheggio principale da cui partono le escursioni più famose. Da alcuni anni, infatti, il traffico è limitato dalla capienza del parcheggio. Possiamo quindi pedalare molto più severi (arrivando in tarda mattinata, gli unici mezzi a cui era consentito salire erano le navette bus).

La strada, nonostante tutto, non risulta per niente facile! La salita è veramente tosta, tant’è che io, presa dallo sconforto, rinuncio a salirla tutta e mi fermo a circa 1,5 km dall’arrivo, sotto l’ennesimo muro di pendenza al 20%. Per le persone più forti di me, o con più spirito, garantisco un panorama 100% fantastico in cima, quindi tenete duro!

Sia che arrivate in cima sia che no, la strada però è a senso unico, quindi bisogna rientrare sui propri passi per tornare al bivio di partenza e continuare l’anello programmato. Rientrando al bivio precedente, infatti, prendiamo a sinistra e, attraverso una rilassante discesa che sana il mio fiato ormai finito, arriviamo al Lago di Misurina (1754 m).

Il lago di Misurina (verso Sud-Ovest)

Da qui, dopo qualche foto di rito e una chiacchierata con qualche passante super forte, proseguiamo percorrendo il lungo pianoro in discesa che siede ai piedi delle Pale di Misurina (fra cui c’è anche la Guglia de Amicis). Arrivati quindi all’incrocio con la strada regionale, prendiamo a destra in direzione Passo Tre Croci. La nostra ultimissima salita è per fortuna abbastanza docile con addirittura alcuni tratti in piano, per poi scollinare a circa 1800 m. La discesa di rientro, invece, si svolge ripida su una strada a volte poco curata, dove occorre fare attenzione. Bellissimo il panorama, però, sulla conca con la città più famosa delle Dolomiti.

Tempi: circa 3:30 ore.

Traccia: qui è possibile trovare la nostra traccia.